(cfr Lc 9,28b-36)

(cfr Lc 9,28b-36)
Cari fratelli e sorelle in Cristo risorto, in questa Quaresima abbiamo intrapreso il cammino di conversione verso la celebrazione della Pasqua di Gesù e nostra. In questo cammino, la parola di Dio ci viene donata quotidianamente come luce, affinché possiamo camminare più liberamente e gioiosamente verso la celebrazione più sublime della vita: la Pasqua. Soprattutto in questo periodo siamo chiamati a scegliere momenti e situazioni per aiutare noi stessi e gli altri a preservare e nutrire questa luce di gioia, silenzio, pace e benedizione, e vivere così la pienezza della nostra dignità. Ogni giorno ci vengono offerte molte soluzioni alle nostre preoccupazioni, paure e fardelli. Oggigiorno molte persone sono pronte a offrire consigli e ricette superficiali e spesso falsi per una vita comoda e di successo. Diffidiamo di queste offerte! Il Vangelo della seconda domenica di Quaresima apre la porta a una vita di benedizione e alla nostra vera realizzazione. San Luca ci apre semplicemente questa grande porta con le parole: «Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare».
Quanto sono meravigliose e magnifiche queste parole del Vangelo che risvegliano in noi gioia, libertà e una grande sfida verso qualcosa di nuovo e sublime. Cara sorella, caro fratello, siete pronti a scalare la montagna della vostra felicità, della pienezza della vita e delle benedizioni? Vuoi davvero lasciare che Gesù ti conduca là dove si trova la tua perfetta realizzazione? Domenica scorsa abbiamo ascoltato nel Vangelo come lo Spirito Santo guidò Gesù nel deserto. Gesù fu condotto, condotto dallo Spirito Santo nel deserto. Vuoi anche tu accettare questa dinamica di vivere la tua libertà e lasciarti guidare dalla Persona vera, da Colui che ha l’esperienza più sublime della vita perché è Lui stesso la Sapienza incarnata. Chi e cosa ti guida in tutte le situazioni quotidiane? Chi ti consiglia e ti dà saggezza? Cara sorella, caro fratello, ecco il punto di partenza e il più importante della vostra vita!
Di chi ti fidi o chi ascolti? Renditi conto che la persona che stai ascoltando è, in effetti, la persona a cui stai dedicando la tua vita, la tua attenzione, le tue capacità e il tuo tempo. Gesù vuole portare me, te e tutte le persone che porti nel tuo cuore sulla montagna. Perché? Affinché possiamo pregare, cioè respirare l’aria pura dello Spirito Santo e trovare e vivere una vera relazione con il nostro Dio e con gli altri. Sfortunatamente, molte persone non vogliono scalare la montagna e rimangono nella pianura della vita quotidiana. Hanno paura della fatica della salita, o semplicemente non vogliono accogliere la chiamata di Gesù a uscire e intraprendere un nuovo cammino, verso una vita nuova e una vera libertà. Scalare una montagna significa lasciarsi alle spalle tutte le realtà della pianura, tutto ciò che quotidianamente ti soffoca, ti preoccupa, ti turba, ti trascina verso… giù, verso il letto, depressione, dipendenza, gioco d’azzardo e spreco della propria vita.
La tua bassezza semplicemente ti soffoca e distorce tutta la bellezza di cui sei dotato. Tutti i tuoi momenti negativi “uccidono” tutte le tue capacità, impedendoti di diventare una persona diversa, più felice e più realizzata. Gesù vuole portarti all’aria pulita, sulle montagne elevate dove puoi vedere meglio, dove puoi respirare un’aria più pulita, dove puoi godere di spazi vasti e panorami meravigliosi. Saliamo sulla montagna per pregare, per incontrare la nostra Fonte, il Creatore. Saliamo sulla montagna per trovare quella password miracolosa: il codice che ci consente di entrare nella rete del meraviglioso piano di Dio per le nostre vite. Solo entrando in questa rete diventiamo capaci di ricevere tutte le informazioni necessarie per una vita vera e realizzata.
Allora si apre davanti a noi il meraviglioso progetto che Dio ha impresso nel nostro essere, mettendoci in contatto con tutti coloro che ci circondano e con cui condividiamo la nostra vita quotidiana. Andate, cari fratelli e sorelle, e chiedete la parola d’ordine e il codice della vostra felicità e realizzazione! Cosa accadde durante la preghiera quando i tre apostoli giunsero sul monte e videro Gesù che pregava? San Luca non menziona nulla della preghiera degli apostoli. Egli sottolinea come l’aspetto del volto di Gesù cambiò mentre pregava e come le sue vesti divennero splendenti. Uno spettacolo meraviglioso e unico! In questo stato di preghiera di Gesù, due uomini, Mosè ed Elia, appaiono e parlano con lui. Cosa accadeva agli apostoli mentre Gesù pregava o parlava con personaggi famosi della storia del popolo d’Israele? Gli apostoli dormono… sono stati vinti dal sonno. Gesù prega e gli apostoli dormono, sicuramente stanchi e appesantiti dalla salita sulla montagna. Come se questa fosse in qualche modo una “premonizione” di ciò che sarebbe accaduto di lì a poco, quando Gesù li avrebbe condotti di nuovo tutti e tre nell’Orto del Getsemani, dove si sarebbero addormentati… Tale è la nostra natura umana, fragile e ferita. Tale è la nostra natura, che tende al sonno, al basso fondale, all’“esclusione” dalla vera visione della realtà. Forse è proprio questo “sonno” che non ci permette di pregare, perché ci sentiamo deboli, impotenti, “trascinati” nelle nostre pianure, in difficoltà. Vogliamo vivere e agire con il minimo sforzo, cambiamento e novità possibile.
Però, Gesù è “attivo”, vive i suoi giorni fino in fondo, e la “visione” presente lo prepara e gli apre il futuro. Quando i tre apostoli si svegliarono, pur potendo ancora vedere la gloria di Gesù e i due uomini che stavano con lui, videro Mosè ed Elia che se ne andavano. Il dialogo tra Mosè ed Elia con Gesù è terminato e gli apostoli non ne hanno preso parte. Diremmo che “hanno perso, saltato una lezione di vita”. Mentre gli apostoli prendono coscienza di ciò, Pietro, come sempre, prende la parola e propone a Gesù un piano: «Maestro, è bello per noi essere qui». Facciamo tre tende: una per te, una per Mosè e una per Elia». Pietro cercherà comunque di fare del suo meglio per tenere Mosè ed Elia vicini… Pietro trova piacevole essere lì, anche se non è consapevole della gravità e della grandiosità dell’evento, soprattutto perché non sa di cosa trattasse la visione. San Luca riferisce che Gesù parlò con Mosè ed Elia della sua
l’esodo, il suo passaggio da questo mondo che sarebbe avvenuto presto a Gerusalemme. Peter esprime il suo stato d’animo a nome di tutti i presenti: “È bello per noi essere qui! “Facciamo tre tende.”
Lo facciamo, faremo del nostro meglio per voi, passiamo al dunque e all’attività. Tu, Gesù, Elia e Mosè, avete qui le vostre tende, perché è bello per noi essere qui, con voi! Dice S. Luca dice che Pietro “non sapeva quello che diceva”. Naturalmente non sapeva quando si era addormentato, quando lui e gli altri due studenti non erano in classe. L’ignoranza nasce dal “dormire” o dal non essere svegli, dalla stanchezza e dall’esaurimento, dalla fuga dalla vita vera e reale, dalla responsabilità e dalla Rivelazione. Mentre Gesù prega, loro dormono… Cari fratelli e sorelle, la preghiera è la nostra veglia.
La preghiera mantiene aperti gli occhi del nostro spirito. Ecco perché è necessario pregare con il cuore, non solo con le labbra. La preghiera ci dona il respiro puro dello Spirito Santo e ci apre la via alla vera conoscenza. La preghiera del cuore apre la tua visione. Attraverso la preghiera ti si aprono le porte del progetto del Padre e tu partecipi a tutto ciò a cui Gesù ti chiama e ricevi tutto ciò che il Padre ti dona. Attraverso la preghiera, inizi a respirare veramente e a essere attivo. Molte cose nella vita ti portano verso il “sonno”, verso la depressione, verso l’immobilità. Molte persone e situazioni ti spingono verso la superficialità, i momenti bui, lo spreco di tempo e risorse e le dipendenze. Molte persone ti legano già allo stesso posto e tu rimani così, senza alcuna novità, significato o speranza per anni. Stai dormendo! È bello per noi essere qui! Pietro dice questo quando si è svegliato, mentre osservava la visione miracolosa del volto glorificato di Gesù e di due interessanti visitatori che stavano per andarsene. Pietro non aveva idea, a quel tempo, che anche questo Gesù trasformato stesse per andarsene. È bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne… Pietro vuole che tutti, Gesù e loro due, si fermino… per essere lì… secondo il suo piano, la sua idea e il suo desiderio.
Ma, proprio mentre stava parlando, una nuvola apparve e li avvolse con la sua ombra. Dice S. Luca, “mentre entravano nella nuvola, ebbero paura”. Entrarono in una nuvola e quella nuvola “oscurava” la loro intera visuale. Non riuscivano più a vedere nulla con “i propri occhi”. E questa incapacità di vedere “con i propri occhi” suscitava in loro paura. È così che arriviamo alle radici più profonde della nostra natura umana. Ecco la via della nostra vera conoscenza di noi stessi! Quando una nuvola ti copre, inizi a essere più sensibile a cose molto più importanti. In questa nuvola molti mistici e Padri della nostra fede hanno riconosciuto lo Spirito Santo. Infatti, la Nuvola in questa scena miracolosa del Tabor diventa il tramite tra Gesù glorificato e la voce del Padre che gli apostoli udirono presto. La visione e la visione del volto glorificato di Gesù cessarono e l’esperienza e la necessità di rimanere lì furono sostituite dalla paura. Quando giunge la vera Nuvola, lo Spirito Santo, allora risveglia nell’uomo quelle realtà più profonde che lo soffocano, che sono la paura e l’inquietudine. Lo Spirito Santo fece emergere in loro realtà che necessitavano di essere risolte, liberate e guarite. Lo Spirito Santo vuole trasformare e liberare ogni persona nel profondo. Egli è il donatore e l’ispiratore della vera libertà. Quando lo Spirito Santo opera, la prima cosa che fa è “chiuderti gli occhi” affinché tu non guardi e non veda ciò che il mondo ti offre.
Spirito Santo non vuole che tu veda il modo in cui vede il mondo, ma piuttosto ti dà la possibilità di essere più attento e aperto alle realtà molto più importanti della tua vita. Lo Spirito Santo ti insegna a non fissare lo sguardo su ciò che è fugace e incerto, su ciò che non ti rende felice in modo permanente. Lo Spirito Santo ci insegna una logica di vita diversa, divina. Ci apre nuove porte, un nuovo cammino – di ascolto, ci apre le orecchie. Mentre ci chiude gli occhi perché non vediamo con lo spirito di questo mondo, apre le nostre orecchie a una voce sublime e perfetta che si ode dalla nube, dal Mistero: «Questi è il Figlio mio, l’Eletto!» Ascoltatelo!« Quando lo Spirito Santo ci introduce nel Mistero della Nube, quando cioè ci ricopre con la sua ombra di Luce, ci prepara anche all’ascolto, apre le orecchie del nostro cuore perché vuole trasformarlo, cambiarlo, renderlo «di carne e sangue». Poi lo Spirito Santo ci conduce al Padre. Lo Spirito Santo apre le nostre orecchie e così ci indirizza verso il Padre. Tuttavia, quando sentiamo la voce del Padre, quello stesso Padre ci riporta indietro , indica a Gesù di ascoltarlo, perché è il suo eletto. Il Padre ha posto in Lui tutta la Sua delizia. È proprio questa unità nell’amore delle Tre Persone che costituisce il Tabernacolo e la Dimora di Dio! Chi si avvicina a Gesù e Lo ascolta, solo Lui riceve la benedizione, la felicità, la grazia e la gioia della vita. Gli apostoli, ascoltando la voce del Padre, videro che Gesù era solo, non c’erano più Mosè né Elia, perché ora si stava instaurando il Nuovo Testamento, la Nuova Alleanza. È stata lanciata una nuova tenda! Il volto glorificato di Gesù, l’ombra della nube e la voce del Padre fecero ammutolire gli apostoli.
Il tempo della testimonianza è iniziato, la porta delle vere opere si è aperta. Non raccontarono a nessuno cosa avevano visto. È un tesoro. È custodito nel segreto del cuore e nella testimonianza della vita. Molte cose devono restare segrete. Gli apostoli si resero conto di essere entrati nel Tabernacolo del Mistero, vedendo il volto glorificato del loro Maestro, assaporando la forza e la potenza della Nube, e la bellezza della melodia della voce del Padre. Lo Spirito Santo li abbracciò con la sua ombra miracolosa, aprendo loro un nuovo cammino di obbedienza al Padre e di vero amore per ciò che dice il Figlio di Dio. Gesù, l’unico Maestro, li libererà da ogni bassezza, da ogni superficialità, ascoltando le sue parole al comando della voce del Padre.
Quella voce del Padre, la cui eco vive e opera nel suo Figlio, l’Eletto, è chiamata ad ascoltare, come lo siamo noi oggi. È un Segreto che viene rivelato, annunciato. È questo Mistero che diventa il Tabernacolo della gloria, la comunione della Santissima Trinità del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Peter e nessuno di noi ha bisogno di costruire una nuova tenda. Il sublime Tabernacolo esiste già, ed è la gloria e l’amore della Santissima Trinità; è la nostra Dimora, la nostra Famiglia e la nostra Destinazione Finale. È bello per noi essere qui! Che la benedizione del Dio Uno e Trino, Padre, Figlio e Spirito Santo, si riversi abbondantemente su tutti voi attraverso le mani pure della Beata Vergine Maria.
Amen